In vista delle elezioni del 25 settembre 2022, molti si chiedono che sarà dei bonus casa nel 2023. Se il nuovo governo introdurrà una proroga o se diremo addio alle detrazioni fiscali per gli immobili. Vediamo cosa succederà ai bonus casa nel 2023, dal bonus ristrutturazione del 50% al bonus prima casa per i giovani under 36, in mancanza di un intervento normativo.
Quali bonus saranno prorogati nel 2023?
Nel 2023 saranno ancora in vigore i seguenti bonus per la casa, per cui la legge di bilancio 2022 ha introdotto una proroga fino al 31 dicembre 2024
- Bonus ristrutturazione edilizia (detrazione del 50%)
- Ecobonus tradizionale
- Bonus mobili ed elettrodomestici
- Sismabonus
- Bonus verde
- Bonus idrico
Bonus ristrutturazioni e mobili
Il bonus ristrutturazione che prevede una detrazione Irpef del 50% per spese fino ad massimo 96mila euro per interventi di riqualificazione edilizia, manutenzione straordinaria e ordinaria, è stato prorogato ancora fino alla fine del 2024.
I lavori sulle unità immobiliari residenziali e sugli edifici residenziali per cui è possibile avere il bonus ristrutturazione sono:
- lavori di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia (Articolo 3 del DPR 380 del 2001), effettuati su tutte le parti comuni degli edifici residenziali (ovvero i condomini);
- lavori di di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia effettuati sulle singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale, anche rurali e sulle loro pertinenze;
- lavori di ricostruzione o ripristino dell’immobile danneggiato da eventi calamitosi e a condizione che sia stato dichiarato lo stato di emergenza;
- lavori per prevenire il rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi. Per “atti illeciti” si intendono per esempio, furto, aggressione, sequestro di persona e ogni altro reato la cui realizzazione comporti la lesione di diritti giuridicamente protetti. In questi casi, la detrazione è applicabile unicamente alle spese sostenute per realizzare interventi sugli immobili;
- lavori di eliminazione delle barriere architettoniche, aventi a oggetto ascensori e montacarichi (ad esempio, la realizzazione di un elevatore esterno all’abitazione);
- lavori di cablatura degli edifici o volti al contenimento dell’inquinamento acustico, al conseguimento di risparmi energetici, all’adozione di misure di sicurezza statica e antisismica degli edifici;
- lavori di bonifica dall’amianto e di esecuzione di opere volte a evitare gli infortuni domestici.
- spese per la progettazione e le altre prestazioni professionali connesse;
- spese per prestazioni professionali richieste dal tipo d’intervento;
- spese per la progettazione;
- spese per l’acquisto dei materiali;
- spese per perizie e sopralluoghi;
- compenso corrisposto per la relazione di conformità dei lavori alle leggi vigenti.
Collegato al bonus ristrutturazioni è il bonus mobili ed elettrodomestici, anch’esso confermato anche per il 2023 e fino al 2024.
Il bonus mobili prevede una detrazione Irpef del 50% per l’acquisto di mobili destinati ad abitazioni oggetto di ristrutturazione per un limite di spesa entro i 10mila, mentre il bonus elettrodomestici spetta per l’acquisto di frigoriferi, congelatori, forni e altro per arredare casa che sia sempre oggetto di ristrutturazione.
Anche in tal caso è prevista una detrazione del 50% per spese che se nel 2022 erano fino a 10mila euro, nel 2023 e 2024 si abbasseranno fino a 5.000 euro, compresi di spese di trasporto e di montaggio.
La detrazione prevista dal bonus mobili può essere usata per chiunque acquisti mobili ed elettrodomestici nuovi entro il 31 dicembre 2024.
Bonus facciate
Nel 2023, a meno di interventi normativi da parte del nuovo governo, dovremo dire addio al bonus facciate.
Quest’ultimo prevede una detrazione del 60% sulle spese da effettuare per le riqualificazioni delle case è stato ancora prorogato già dalla Legge di Bilancio fino al 31 dicembre 2022 e non si sa se sarà ancora prorogato o meno.
Il bonus facciate prevede una detrazione d’imposta del 90% delle spese sostenute nel 2020 e nel 2021 e del 60% delle spese sostenute nel 2022 su lavori volti al recupero o al restauro della facciata esterna degli edifici esistenti, di qualsiasi categoria catastale.
Il bonus facciate vale per gli interventi sulle strutture opache della facciata, su balconi o su ornamenti e fregi e non spetta per interventi sulle facciate interne, se non visibili dalla strada o da suolo a uso pubblico.
Bonus casa giovani
Nel 2023 dovremmo dire addio anche al bonus casa giovani under 36. La legge di bilancio 2022 ha infatti prorogato fino al 31 dicembre 2022 le agevolazioni per l’acquisto di una prima casa per i giorni di età inferiore ai 36 anni.
Superbonus 110
Un capitolo a parte riguarda il superbonus 110 che è stato esteso fino al 31 dicembre 2023, offrendo ancora la possibilità di effettuare dei lavori di ristrutturazione della propria casa con miglioramenti energetici e in maniera agevolata ma ci sono ancora tante incertezze sulle modifiche che potrebbero interessare la misura, come già proposto e accaduto.
Il Superbonus 110% è già stato esteso a tutte le abitazioni unifamiliari, senza limite di Isee e anche a Rsa, alle Onlus e alle abitazioni raggiunte dal teleriscaldamento. Per interventi sulle case popolari, il bonus è valido fino al 31 dicembre 2023 se si realizza il 60% dei lavori al 30 giugno 2023, mentre per interventi effettuati da condomini e persone fisiche proprietarie o comproprietarie, si può usufruire del superbonus 110% per spese sostenute entro il 31 dicembre 2025.
In particolare, la detrazione spettante è pari al 110% per le spese entro il 31 dicembre 2023, scende al 70% per il 2024 e al 65% entro il 2025.
Brutta notizia per il superbonus 110 per le case unifamiliari la cui scadenza è prevista per il 31 dicembre 2022 (qualora alla data del 30 settembre si sia raggiunto il 30% dei lavori complessivi)
Cessione del credito
La possibilità di optare per la cessione del credito (o per lo sconto in fattura) è stata prorogata per tutto il 2023 (e fino al 31 dicembre 2024) per il bonus ristrutturazioni, l’ecobonus tradizionale, il sismabonus ordinario, il bonus facciate e il bonus per l’installazione di impianti fotovoltaici e colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici.
Per il superbonus 110 la possibilità di optare per la cessione del credito è estesa fino al 31 dicembre 2025.
Bonus verde
Tra i primi bonus edilizi ufficialmente confermati per il prossimo 2023 c’è il bonus verde che vale per spese sostenute per lavori di manutenzione e sistemazione di verde e giardino di casa. Il bonus verde 2023 prevede una detrazione fiscale del 36% per lavori di sistemazione del giardino di casa per spese fino ad un massimo di spesa di 5.000 euro per ogni unità immobiliare, il che significa usufruire di una detrazione totale di 1.800, da ripartire in 10 quote annuali di pari importo.
Le spese di lavori di sistemazione e cura di giardini e balconi di casa propria per cui può spettare il bonus verde sono, per esempio:
- allestimento a verde permanente di balconi;
- realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili;
- lavori di recupero del verde di giardini di interesse storico;
- miglioramento di impianti di irrigazione e realizzazione di pozzi;
- sistemazione a verde di aree scoperte di pertinenza delle unità immobiliari private di qualsiasi genere (balconi e giardini) anche con impianti di irrigazione;
- lavori di giardinaggio necessari e conseguenti;
- fornitura e messa a dimora di piante o arbusti di qualsiasi genere e riqualificazione di tappeti erbosi, ad esclusione di quelli ad uso sportivo con scopo di lucro;
- spese di progettazione legate ai lavori da effettuare.
Bonus idrico
Anche il bonus idrico di mille euro rimarrà ufficialmente ancora nel 2023, confermato e prorogato fino al 31 dicembre 2023 e valido per le spese di sostituzione di sanitari, rubinetti e soffioni doccia.
Il bonus idrico vale, in particolare, per:
- sostituzione e posa in opera di sanitari in ceramica con volume massimo di scarico uguale o inferiore a 6 litri per i sistemi di scarico;
- opere idrauliche e murarie collegate e lavori di smontaggio e dismissione dei sanitari sostituiti;
- installazione di rubinetti e soffioni per doccia, rispettivamente di controllo del flusso dell’acqua con portata uguale o inferiore a 6 litri al minuto e portata di acqua uguale o inferiore a 9 litri al minuto, comprese le opere idrauliche e murarie collegate alla sostituzione di rubinetti e soffioni.